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Governo Meloni sotto attacco? di Andrea Cometti

Pax Mattarellum sospesa per le Elezioni Europee e la battaglia delle piazze. Crosetto dixit: “L’Opposizione Giudiziaria è l’unico grande pericolo per la tenuta del Governo Meloni” ha denunciato il ministro della difesa provocando l’ira dell’Anm e delle opposizioni. Cosa bolle nel pentolone Italia? 

Il potere logora chi non ce l’ha

Il potere logora chi non ce l’ha” ammoniva Giulio Andreotti sulla crisi d’astinenza dal potere e che dopo le elezioni vittoriose per la Giorgia nazionale e relativo Governo Meloni ci fossero stati dei colpi “sotto la cintura” da parte di certi poteri consolidati nel nostro Paese, specie provenienti dalla post-sinistra progressista era di facile profezia. Il malessere per “Astinenza di potere” lo si era già intravisto dopo l’alluvione in Emilia Romagna con un nervosissimo governatore Bonaccini – il favorito, ma incredibilmente perdente con la carneade “Italo-elvetica statunitense” Elly Schlein nella lotta alla segreteria del Pd – e con le vittimistiche lamentele dell’ex premier M5s Giuseppe Conte circa l’abolizione del suo miracoloso e controverso “reddito di cittadinanza” che ricorda tanto la “Leggenda delle scarpe di Achille Lauro”: l’armatore sindaco di Napoli che negli anni ’50 per farsi eleggere regalava la scarpa sinistra prima di andare al voto e quella destra solo dopo essere stato eletto. Per i restanti petulanti partitini e cespugli eletti con il diritto di tribuna all’interno del Pd, come il controverso Aboubakar Soumahoro, sembrano proprio, insieme con le stagionali “Sardine” le vere mosche cocchiere di quell’ex invincibile armata che fu il grande Pci “dei lavoratori e della classe operaia” di Togliatti e Berlinguer.

Un ritorno alla “Democrazia” difficile?

Che tornare a governare cinque anni su mandato elettorale “chiaro” del Popolo Sovrano – come vorrebbe la più bella Costituzione al mondo – sarebbe stata una pia illusione lo immaginavano in molti, soprattutto dopo la sfilza di Governi tecnici ed emergenziali voluti dai poteri mondialisti per eseguirne le spesso cervellotiche Agende; e nonostante acrobatici patti di desistenza, logiche spartitorie e compromessi che a molti fanno storcere il naso e pensare all’attuale Governo più a un mascherato Draghi Bis che a un Governo Meloni del cambiamento, l’attacco sembra infine essere proprio arrivato.

La Pax Mattarellum del Colle sembra essere stata sospesa, probabilmente per le Elezioni Europee e soffermandoci sulla tempistica dell’attacco, non è escluso che l’uscita di scena del Cavaliere, abbia influito su certi delicati equilibri e patti irrituali come ad esempio quello del “Nazareno”: Silvio Berlusconi non c’è più, ma resiste il suo partito con i tanti dubbi e sospetti sul “Fuoco amico” e a tal proposito basterebbe ricordare l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato, incredibilmente avvenuta senza i voti dell’alleato Forza Italia e quei misteriosi franchi tiratori palesemente provenienti dall’opposizione, che tanto fece arrabbiare il suo anziano leader.

Che qualcosa stesse cambiando molti l’avevano percepito da tempo soprattutto dopo il caso Giambruno, che ha coinvolto la premier Meloni nella sua sfera privata e la “Polpetta avvelenata” alla seconda carica dello stato Ignazio La Russa con il caso del figlio e i martellanti servizi Rai di Report palesemente preconfezionati per deligittimare una parte politica, fino all’ultimo scoop sul ministro Francesco Lollobrigida per la faccenda del treno diretto a Caivano, vera aria fritta giornalistica, oggi ribattezzata fake news.

Crosetto dixit: “L’Opposizione Giudiziaria” l’unico grande pericolo per la tenuta del Governo Meloni

Sia come sia, il messaggio lo ha lanciato nei giorni scorsi Guido Crosetto, puntando al bersaglio grosso, ovvero la “Magistratura”, probabilmente con un richiamo d’intervento d’urgenza al Colle. Per il ministro della Difesa: “L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria. A me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni‘”, ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera il ministro, ribadendo che: “siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee“.

Queste dichiarazioni hanno suscitato lo sdegno del presidente dell’Anm Santalucia che ha immediatamente replicato dichiarando: “È fuorviante la rappresentazione di una magistratura che rema contro e che possa farsi opposizione politico-partitica”. Evidentemente, il caso Palamara per l’Associazione Nazionale Magistrati sembra completamente rimosso, in ogni caso il ministro ha chiarito subito, che non è in atto: “Nessun attacco alla magistratura, intendo solo difendere le istituzioni cercando la verità“, precisando: “Mi stupisco dello stupore suscitato dalla mia intervista. Leggo commenti indignati di alcuni magistrati. Curioso e surreale. Intanto perché tutto ho fatto tranne che minacciare o delegittimare qualcuno. Ma poi, davvero, dopo i casi Tortora, Mannino, Mori e la storia di centinaia di persone dal 94 ad oggi, si può nascondere come si è comportata, nella storia italiana, una parte (non certo tutta, ripeto) della magistratura? Penso proprio di no. Intendo solo difendere le istituzioni cercando la verità“.

Cosa bolle nel pentolone Italia?

Il riferimento alle Elezioni Europee del ministro è fin troppo chiaro e condivisibile: da tempo, certa stampa di matrice “Radical-chic” straparla della necessità di un nuovo Governo tecnico, la Pax Mattarellum sembra – appunto – sospesa per motivi elettorali, ripartono guarda caso la coincidenza le piazze e gli scioperi con gli obsoleti sindacati, ormai esautorati da gran parte dei suoi stessi lavoratori; aspettando la puntualissima “Giustizia ad orologeria” e da qui il giusto richiamo del ministro Crosetto, aspettando magari la voce autorevole di un forse troppo prudente ministro Carlo Nordio.

A loro e ai loro colleghi, ci permettiamo di ricordare che la “Vera piazza” tanto silenziosa, quanto maggioritaria è ancora fiduciosa nel Governo Meloni ed è questa la sua “Vera forza” ed è la piazza delle famiglie così dette normali e della gente che lavora per davvero, alzandosi alle 6 della mattina, delle eroiche piccole e medie imprese che pagano le tasse e regolano tutti i conti del Paese nonostante le fameliche multinazionali dominanti; hanno premiato le promesse elettorali di Fratelli d’Italia, unico partito all’opposizione nel periodo dei controversi Governi tecnici o forse semplicemente come l’ultima speranza di cambiamento, ma certamente a patto che le promesse vengano mantenute.

Andrea Cometti il 28 Novembre 2023

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