HomeArchivio articoli degli autoriAndrea ComettiOicofobia e l’Islamizzazione dell’Italia

Oicofobia e l’Islamizzazione dell’Italia

Non solo Dante Alighieri. In violazione ai nostri principi Costituzionali la Sharia, ovvero la legge Coranica è ormai entrata nelle prassi degli Uffici Anagrafici dei nostri comuni: poligamia, problemi dei matrimoni misti e i luoghi di culto lo stanno a dimostrare di Andrea Cometti

Il caso dei due studenti islamici esentati dalle lezioni su Dante Alighieri a Treviso è solo la punta dell’iceberg di un vecchio problema legato all’integrazione culturale delle comunità straniere in Italia.

Se per la cronaca dopo l’invio degli ispettori del Ministro dell’Istruzione il caso di Treviso è stato chiarito, ovvero l’esenzione è partita dall’iniziativa personale di un singolo insegnante, che senza avvisare Preside e consigli interni ha proceduto in disapplicazione dei programmi scolastici ministeriali e probabilmente per tale iniziativa verrà giustamente sanzionato; ci potremmo chiedere quanti “Casi Dante Alighieri” ci sono stati e ci sono nelle scuole Italiane nei vari gradi d’insegnamento?

All’origine vi è un approccio Oicofobo: “Oicofobia” è neologismo coniato dal filosofo Roger Scruton che ritrae perfettamente il sentimento prevalente della nostra civiltà, ovvero di odio delle proprie origini, della casa natale (oìkòs, casa) ed è anche quella tendenza a denigrare la propria storia e cultura, privilegiando in qualunque situazione conflittuale quelle esterne, come si è visto bene nel caso di Dante a Treviso.

Se per molte comunità straniere particolari problemi di integrazione non sussistono, ben diverso è il caso degli immigrati provenienti da paesi di fede musulmana, in particolare in quelli dove la legge Coranica e la Sharia è parte integrante delle loro normative giuridiche.

Alcune problematiche con l’Islam, già trattate in maniera esaustiva dal saggista Magdi Allam sono tornate alla ribalta con le dichiarazione della sindaca di Monfalcone Anna Cisint durante le trasmissioni su Rete 4 “Fuori dal Coro” di Mario Giordano: la Cisint ha evidenziato che: “La Sharia è arrivata in Italia, nascosta nei contratti matrimoniali dei cittadini musulmani, poligamia compresa e approvati dai nostri Comuni e che l’illegalità di molti luoghi di culto fuori dalle regole urbanistiche e dell’incolumità pubblica, alimenta forme di radicalismo che mettono in discussione i nostri valori, la nostra sicurezza e la nostra identità”.Il fatto che la sindaca, come da tempo il citato Magdi Allam, debbano vivere “Sotto scorta” la dice lunga sulla gravosità del tema.

Ormai in molte nostre realtà territoriali la “Legge coranica” si sta infiltrando e di fatto sostituendo all’ordinamento Italiano affermando modi di vita incompatibili con la nostra Costituzione, come la Poligamia, la sopraffazione sulle donne, in particolare minori. Sempre aperto il tema delle infibulazioni e delle “Spose bambine” la sostituzione culturale è da tempo sotto gli occhi di tutti, con casi di cronaca, spesso violenti che riguardano le comunità Islamiche. Nei documenti registrati nelle nostre anagrafi e negli Stati civili degli atti di matrimonio effettuati nei Paesi musulmani, (Es. Bangladesh) il tutto appare alla luce del sole con le parti contrattuali incompatibili con il nostro Diritto coperte con opportune sbianchettaure e omissis che vanno, paradossalmente a legalizzare situazioni “fuorilegge”.

Altro tema troppo spesso sottaciuto è il caso dei matrimoni misti, che per l’Islam possono avvenire solo ed esclusivamente con la conversione al credo di Maometto, Cristiani compresi: nello specifico, nel caso di donne Italiane che sposano un Islamico, le stesse nei fatti possono solo convertirsi, mentre nel caso opposto di donne Islamiche che sposano un Italiano oltre il rischio di una rappresaglia famigliare (talvolta mortale come i casi di cronaca dimostrano) la procedura burocratica Italiana risente di tutti gli omissis e sbianchettamenti sopra citati, rendendo quasi impossibile questi tipi di matrimonio; in particolare agli sposi non resta che “nascondersi” rispetto le comunità Islamiche presenti nel nostro territorio, su consiglio delle stesse nostre autorità, nei fatti incapaci di imporre il semplice principio che: “La Legge è uguale per tutti”!

In redazione AC il 29 Maggio 2024

RELATED ARTICLES

Most Popular

Recent Comments