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Legge di Bilancio: “Potevamo farli sbavare di rabbia”?

Oicofobia Sinistra e il caso di Marcello Degni: i due pesi e due misure dei Giornaloni della Sinistra rispetto il caso del Gen. Vannacci? Il comunicato stampa della Corte dei Conti e la nota di Raffaele Speranzon: “Con Degni la misura è colma”.

Puo’ un consigliere della Corte dei Conti, che per vocazione dovrebbe essere Super partes pubblicare sui suoi social, a commento della votazione sulla Legge di Bilancio il seguente post: “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”.

Incredibile affermazione quella del prof. Marcello Degni della Corte dei Conti, palesemente contro gli interessi economici degli Italiani, essendo l’unica alternativa all’approvazione della Legge di Bilancio un costosissimo “Esercizio provvisorio” e che fa sbottare al capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Tommaso Foti: Non un minuto in più!  

Ma il Marcello Degni che dice che la sua imparzialità non e’ in discussione e’ lo stesso magistrato che, in un post di un paio di settimane fa, dopo avere precisato di leggere Il Manifesto fin dal primo numero, definisce Toni Negri un maestro attivo? Ma davvero un magistrato, ancorché contabile, può ritenere “maestro” un condannato con sentenza definitiva a 12 anni di reclusione anche per l’accusa di associazione sovversiva? Escludendo che la qualifica di “maestro attivo” Degni la possa avere conferita a Toni Negri sul piano giuridico, pare evidente che il suo e’ e rimane un inquietante giudizio politico. La qual cosa e’ inaccettabile per chi e’ poi chiamato a dovere giudicare con terzietà. Non un minuto in più!”.

Rincara la dose Raffaele Speranzon vice capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato: “Con Degni la misura è colma”.

 Vogliamo e pretendiamo di sapere come, dal momento della sua nomina, questo magistrato abbia agito perché la sua condotta indecente tutto lascia pensare che non sia stato imparziale nelle sue decisioni. I giudici lo devono essere, non è accettabile che si spingano a esternazioni come quelle che abbiamo letto e ci aspettiamo una condanna inequivocabile dal Pd e dalla Schlein che invece ancora si fa attendere”.

Un’uscita, quella di Degni in linea con la tendenza “Oicofoba”* ovvero di odio contro se stessi, la propria cultura e tradizione tipica della Sinistra Italiana e che facilmente finirà a “Tarallucci e vino” visto il comunicato stampa della Corte stessa, che riportiamo di seguito.

Già si vedono due pesi e due misure rispetto il caso del Gen. Roberto Vannacci che ovviamente – pensando all’opposto – sta subendo le forche caudine dell’Intellighenzia Sinistra con i suoi Giornaloni in ogni città dove presenta il suo libro: ”Il mondo al contrario”.

Strana, stranissima concezione di terzietà nelle istituzioni e democrazia: a dimettersi di suo, ovviamente Marcello Degni non ci pensa un secondo – dichiarando che sta preparando un memoriale difensivo – essendo loro i migliori, sempre e comunque; per questi “Signori” a dimettersi dovrebbe essere il Governo, con i suoi Ministri e quegli Italiani che l’hanno votato!

*Il termine oicofobia è stato coniato dal filosofo Roger Scruton nel 2004. In un suo libro definiva il termine come “l’esigenza di denigrare i costumi, la cultura e le istituzioni che sono identificabili come nostri”.

In redazione AC il 05 Gennaio 2024

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