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Il profumo dell’arte di Betty Scapolan

Visita guidata del FAI, a Villa Ca’ Spinè, ubicata fino al 1929 nella podesteria di Piavon Tv, attualmente invece, ad Oderzo Tv.

Il complesso residenziale edilizio, prende vita intorno al 1500. È una villa che ricorda gli stili architettonici veneziani, con la serliana, un particolare tipo di trifora, avente aperture laterali trabeate ed una centrale ad arco. 

La residenza si affacciava dirimpetto l’attuale strada, che da Oderzo porta a Piavon. Tutt’attorno era circondata da terreni, immersi nella campagna e nel giardino sorgeva un laghetto circolare con una isoletta, presente ancor oggi. La barchessa invece, durante gli innumerevoli rifacimenti, venne demolita per far posto, proprio alla costruzione del manto stradale.

Dai registri catastali, il primo proprietario, pare fosse stato Lorenzo Loredan, il quale possedeva dei mulini in terraferma ed uno nella podesteria piavonense. Uno stemma nobiliare in pietra, scolpito nella facciata centrale della dimora, confermerebbe tale supposizione. 

Esterni di Villa Ca’ Spinè

Negli anni a seguire, molte famiglie si succedettero nella proprietà di Villa Ca’ Spinè. Troviamo pertanto i Gritti, gli Avogadro, i Gradenigo e gli Spineda. fino a giungere al 1800, quando la residenza fu completamente abbandonata, tanto da divenire, prima un rifugio per animali e durante la prima guerra mondiale, un magazzino per gli armamenti. 

Nel 1919 venne acquistata dalla famiglia Piovesana, la quale, decise di investire il proprio capitale nel restauro della vecchia residenza. I lavori però partirono solo nel 1930, ma, con l’avvicendarsi del nuovo conflitto mondiale, furono drasticamente sospesi. Nel 1947, la villa ospitò dodici famiglie profughe istriane.  

Durante la ripresa dei lavori, intorno al 1971, furono scoperti gli affreschi che per anni erano stati secretati. Le pareti, rivelarono un immenso tesoro artistico rimasto celato al mondo per secoli. La signora Benedetta Piovesana, restauratrice e pittrice, si incaricò personalmente, di riportare i dipinti al massimo splendore. 

Le due stanze al pianterreno, che si affacciano dinanzi al giardino, (adiacente al portico principale), offrono uno spettacolo, a dir poco sorprendente, non solo per i colori, ma soprattutto, per la magnificenza che decora le pareti. I dipinti, sono opere dell’artista olandese Marteen Van Heemskerck e trasmettono una sensazione di incontro/scontro, tra Sacro e Profano. 

La prima sala occupa la “Stanza dei Trionfi e delle Virtù,” composti dalla Pace, dall’Opulenza, dal Tempo e dall’Umiltà. Lateralmente invece, si notano le cariatidi, finte colonne corinzie e tortili, che si inerpicano sulle pareti.

Il pavimento è in cotto antico a forma di terrazzo veneziano ed è quello originale, mentre, il soffitto è composto da travi dipinte che lo rende più appariscente e lo impreziosisce.

Interni di Villa Ca’ Spinè con le pareti decorate da pregiati affreschi

La seconda sala, denominata: “Stanza dell’Antico Testamento”, espone scene storiche e bibliche.

Le immagini riprodotte, sono cruente e si ispirano al tempo della prigionia in Egitto da parte del popolo di Israele. Si articolano su più prospettive.

È curiosa, o forse fuori posto, la raffigurazione di una donna,, che appare davanti una porta con i seni scoperti. 

Anche in questo frangente, le cariatidi arricchiscono le pareti dei muri, insieme a quattro divinità: Adone, Venere, Cupido e Diana. 

La villa non è aperta al pubblico, ma dal 2010 è comunque visitabile, (due volte l’anno), grazie al FAI, Fondo Ambiente Italiano.

Scapolan Betty il 18 Ottobre 2023

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