HomeArchivio articoli degli autoriBetty ScapolanLa Sindrome di "Hikikomori" in graduale aumento in Italia di Betty Scapolan

La Sindrome di “Hikikomori” in graduale aumento in Italia di Betty Scapolan

La comunicazione è il bisogno fondamentale dell’essere umano, così come le relazioni interpersonali sono essenziali per lo sviluppo dell’individuo; peccato che gli adolescenti preferiscano, invece, interagire solo ed esclusivamente con i social

Secondo il principale quotidiano giapponese, Yomiuri Shimbun, il fenomeno degli hikikomori (termine nipponico per evidenziare una grave condizione di isolamento sociale che dilaga fra giovani ed adolescenti), sta progressivamente aumentando anche nel nostro bel paese. L’accrescimento improvviso del numero di questo fenomeno con oltre 100mila casi conclamati, sono nulla se paragonati ai contagiati giapponesi, le cui stime, dichiarate da un esperto in materia, Saitò Tamaki, si aggirerebbero intorno ai 10milioni.

I giovani rifuggono la vita quotidiana, si ritirano da scuola prediligendo le mura domestiche, si immergono in una realtà parallela e virtuale, si chiudono in sé stessi ed evitano di proposito i rapporti comunicativi e sociali di tipo convenzionale. La piaga si sta espandendo a macchia d’olio, poiché i social network, le chat, le videochiamate online, hanno sostituito la comunicazione diretta fra coetanei. Ed un altro fattore che è coinciso con l’aggravarsi della situazione è stata la pandemia del covid, con chiusure forzate e restrizioni alle libertà di movimento. Questo ultimo fatto ha accelerato il precario equilibrio di questi soggetti al punto da provocare anche evidenti episodi di aggressività comportamentali.

L’uso spropositato di pc, tablet, smartphone, di tecnologie altamente avanzate, di immersioni nel web mediante piattaforme interattive, di giochi violenti, sono alcuni dei principali diversivi che attanagliano e condizionano i giovani nella ricerca e nel desiderio incondizionato di viaggiare all’interno di mondi paralleli, lontani, però, da consuete responsabilità derivanti dal lavoro e dalla scuola.

Betty Scapolan il 1° Luglio 2023

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