Cisint (Lega) no alla folle proposta sul prezzo minimo del vino, danneggia la libera concorrenza.
Non c’è pace per il settore vinicolo europeo. Dopo lo spettro dei dazi, una nuova, folle proposta è stata lanciata nei tavoli di discussione della nuova riforma sulla PAC: prezzo minimo e prezzo consigliato per tutti i vini a denominazione d’origine. La proposta arriverebbe dalla Francia che vorrebbe rilanciare il proprio settore vitivinicolo, oggi in forte crisi, anche a causa delle importazioni di vini spagnoli a basso costo.
Per l’europarlamentare Cisint (Lega) si tratta dell’ennesima assurdità, peraltro impercorribile dal punto di vista normativo: “Il brutto vizio di questa UE si ripete: se le cose vanno male in Francia o in Germania, devono rimetterci tutti”.
“Queste proposte scellerate non solo violano le leggi sulla libera concorrenza, ma rendono evidente come una corsa al ribasso sul prezzo del vino danneggerebbe la qualità del prodotto e, di conseguenza, il consumatore. Le eccellenze, invece, devono essere valorizzate, anche nel prezzo.
La formula giusta per uscire da situazioni di criticità è il sostegno alle imprese e la riduzione della burocrazia. Noi della Lega daremo sempre battaglia affinché proposte di questo tipo non vengano mai approvate”.
Ricevuto e pubblicato da Dario Buscema e Serena Queirolo – Accredited Parliamentary Assistant of Mep Anna Maria Cisint il 27 Maggioo 2025