Nuova classifica di Reporter senza Frontiere: per l’Italia è il risultato più grave dell’Europa Occidentale
Tra censura dilagante e giornalisti minacciati quando proprio “carcerati”, la libertà di stampa nel mondo è sempre più minacciata, e anche in Italia la situazione continua a peggiorare: nella classifica globale del 2025 stilata da Reporter senza Frontiere (Rsf), il nostro Paese si classifica al 49° posto, scendendo di tre gradini rispetto ai dati del 2024 ed il risultato più grave in Europa Occidentale.
E se per Reporter Senza Frontiere, la Cina è “la più grande prigione per giornalisti al mondo e il suo regime conduce una campagna di repressione contro il giornalismo e il diritto all’informazione in tutto il mondo”, come denuncia il rapporto, in Italia: “la libertà di stampa continua a essere minacciata dalle organizzazioni mafiose, in particolare nel sud del Paese, nonché da diversi piccoli gruppi estremisti violenti”.
I giornalisti denunciano anche i tentativi dei politici di ostacolare la loro libertà di occuparsi di casi giudiziari attraverso una “legge bavaglio” che si aggiunge alle procedure SLAPP, prassi ormai comune anche in Italia: le SLAPP Strategic Lawsuits Against Public Participation sono cause strategiche contro la pubblica partecipazione, ovvero azioni legali intentate non per vincere una controversia legittima, ma per intimidire, imbavagliare o punire coloro che cercano di partecipare e di esprimersi su questioni di interesse pubblico.
Non va comunque tanto meglio in Germania: “Sebbene il contesto giuridico generale sia favorevole al giornalismo, le riforme delle leggi sulla sicurezza hanno conferito alle agenzie di intelligence poteri più ampi, che però compromettono i diritti fondamentali dei giornalisti. Inoltre, l’accesso alle informazioni è frammentato, il pluralismo dei media è minacciato e la violenza contro i giornalisti è in aumento” e in Francia, che perde tre posizioni, dove: “Sebbene il quadro giuridico e normativo sia favorevole alla libertà di stampa, i meccanismi volti a contrastare i conflitti di interesse nei media e a tutelare la riservatezza delle fonti sono insufficienti, inadeguati e obsoleti” fino agli Stati Uniti che secondo Report senza Frontiere: “Dopo un secolo di graduale espansione dei diritti di stampa negli Stati Uniti, il Paese sta vivendo il primo significativo e prolungato declino della libertà di stampa nella storia moderna, e il ritorno di Donald Trump alla presidenza sta aggravando notevolmente la situazione”.
Certo, tra censura dilagante e giornalisti minacciati quando proprio “carcerati”, la libertà di stampa nel mondo è sempre più minacciata e fatta la tara a Report senza Frontiere che essere la voce diretta delle note Ong, il problema rimane nella sua essenza e nella sua generale gravità.
Vedi anche: https://rsf.org/en/index?intcmp=skytg24_foglia+articolo_interlink_text
In redazione il 03 Maggio 2025