E’ il gioco delle tre carte delle democrazie moderne: se non li sconfiggi nell’urna ci pensa qualcun altro, magari la Magistratura?
Dopo la Francia del trombato Macron – che governa tranquillamente – e il caso Marine Le Pen e l’incredibile risultato delle elezioni canadesi dove ha vinto un ex Governatore della Banca d’Inghilterra, erede designato del partito dell’odiato Trudeau e che ha fatto – secondo la narrativa mediatica – una campagna elettorale basata sulla paura dei canadesi che, il vicino Trump li voglia militarmente occupare (sic) è il momento della Germania di Frau Ursula Von der Leyen e del silurato Olaf Scholz dove AfD viene dichiarata “Quasi Fuorilegge”.
Le agenzie ci informano che il partito tedesco Alternative fur Deutschland (AfD) è “un’organizzazione di estrema destra accertata” e a sentenziarlo è l’Ufficio federale tedesco per la protezione della Costituzione (Bfv) che ha evidenziato il carattere estremista del partito guidato da Alice Weidel, già identificato come “caso sospetto” per la presenza di “numerosi indizi di attività volte a minare l’ordine democratico liberale”. Si legge nella nota ufficiale dell’intelligence tedesca: questi indizi sono stati “successivamente confermati e si sono consolidati in larga parte come certezze“, riferisce l’Ufficio. Non ha tardato ad arrivare la reazione dei vertici dell’Afd, Alice Weidel e Tino Chrupalla, che hanno definito la decisione “un duro colpo per la democrazia tedesca“.
Alternative fur Deutschland, che alle elezioni del 24 febbraio ha raggiunto il 20,8% dei consensi, arrivando seconda dopo la Cdu-Csu di Friedrich Merz che prese il 28,6%, è attualmente, guarda caso, in testa nei sondaggi in Germania e come in Italia ben conosciamo da sempre, subito parte la “Macchina del fango”: se non li sconfiggi nell’urna ci pensa qualcun altro, magari la Magistratura? In barba alla volontà popolare aggiungiamo noi e con disarmata perplessità.
In redazione A.C. il 3 Maggio 2025
