HomeVideo & SocialLettere & IntervisteIl libro consigliato: “L'Europa tra Eurasia e Usa”

Il libro consigliato: “L’Europa tra Eurasia e Usa”

Dopo il successo di “Da Putin a Putin” è in uscita un nuovo libro di Gianfranco Vestuto: “L’Europa tra Eurasia e Usa”, un vero e proprio manuale di geopolitica come sottolinea nella prefazione il prof. Daniele Trabucco.

I visionari dell’Eurasia di Gianfranco Vestuto

Nel libro “Da Putin a Putin” ho descritto il presidente russo cercando di evidenziarne il progetto complessivo, che va ben oltre la vicenda Ucraina. Biden e le figure di spicco europee come Ursula von der Leyen si affrettano a bollare tutto ciò che accade a Est come qualcosa di terribile. Hanno fissato l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina al 24 febbraio 2022, censurando completamente tutto ciò che era accaduto in precedenza e decontestualizzando le motivazioni, blaterando di invasione, definendo Putin un macellaio, un nemico da abbattere e aggettivando violentemente la narrazione.

Da giornalista molto informato, come direttore di Russia News e come osservatore alle consultazioni referendarie del Donbass, ho provato in tutti i modi a placare gli entusiasmi bellici, anche quando la vittoria di Zelensky sembrava (a detta dei sedicenti esperti!) imminente. Sono stato in televisione, nel tritacarne mediatico, messo lì a fronteggiare 4-5 interlocutori simultaneamente, tutti spudoratamente schierati contro quel “cattivone” di Putin. Negli studi di Rete 4 e di La 7 non c’era nessuno che cercasse quantomeno di accogliere un diverso punto di vista. Le sanzioni economiche avrebbero distrutto l’economia russa, le munizioni sarebbero finite in quattro e quattr’otto, Putin sarebbe stato rovesciato nel giro di poche settimane da chissà quale sommossa popolare. Invece avevo ragione: Putin è stato rieletto con una larghissima maggioranza, benché la democrazia, nei salotti buoni, conti soltanto quando il risultato è quello auspicato. Non è andata così nel Donbass e non è andata così nella Federazione Russa. Io ho il brutto vizio di rispettare la volontà popolare, ho visto da vicino la gente che votava a Donetsk e Lugansk, con il sorriso stampato in faccia di coloro che stanno per ottenere la libertà. Perché non avrei dovuto interrogarmi sulle ragioni di quella richiesta di indipendenza? Perché non avrei dovuto raccontare la verità che era sotto gli occhi di tutti? Dunque ho avvertito fortemente la necessità di parlare dei visionari dell’Eurasia, a partire proprio da Vladimir Putin e Alexandr Dugin. Il presidente della Russia è in carica dal 1999 ed è ovviamente una figura controversa, a maggior ragione in un mondo occidentale che non accetta nemmeno di vederlo come controparte, figuriamoci di ascoltare qual è il progetto.

La visione di una Russia forte, che ha trovato una spinta decisiva verso il futuro, si sposa in maniera ideale con l’Eurasia come polo di potere alternativo. Il presidente ha lavorato incessantemente per affermare la posizione della Russia nel mondo, promuovendo azioni di cooperazione economica e militare con le altre nazioni asiatiche. L’equilibrio multipolare offre all’Europa un’occasione d’oro per sciogliere i lacci dell’atlantismo. Non potevo nemmeno omettere la teoria e la filosofia portate avanti da Alexandr Dugin, che molti chiamano l’ideologo di Putin. Il suo pensiero supera la geopolitica tradizionale, abbinando elementi come:

– Tradizione

– Spiritualità

– Identità culturale

Dugin sostiene con convinzione che l’Eurasia debba essere un’entità capace di resistere alla pressione egemonica occidentale. Con la “quarta teoria politica” propone di superare i vecchi concetti del comunismo, del fascismo e del liberalismo.

Putin e Dugin lanciano un appello alle popolazioni europee, sfidando le convenzioni e scatenando il dibattito, che invece viene forzatamente messo a tacere dai media nostrani. Eppure l’Italia è parte di questo continente in transizione, perciò dovrebbe prestare la massima attenzione a queste voci, considerando davvero di integrarle nel proprio percorso di crescita e di sviluppo. C’è una sola cosa certa: il futuro dell’Europa dipende dalla saggezza con cui rispondiamo al nuovo paradigma dell’Eurasia.

La Prefazione a cura di Daniele Trabucco

Il saggio del dott. Gianfranco Vestuto dal titolo «L’Europa tra Eurasia e Usa» costituisce un vero e proprio manuale di geopolitica. Il testo, infatti, ha il grande pregio di mostrare come, nonostante la propaganda bellicistica della Nato, dell’Unione Europea e dell’Occidente «liberale» nei confronti della Federazione Russa, che affonda le sue radici all’indomani della caduta del muro di Berlino nel 1989 e della dissoluzione dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche nel 1991, l’«era atlantica unipolare» si stia avviando alla sua conclusione. Gli Stati Uniti d’America si trovano, dopo la presidenza Trump, ripiegati su se stessi e devono tenere aperti più fronti (Ucraina, Palestina, Siria) per una continua legittimazione internazionale e con una spesa militare che assorbe enormi risorse, la Repubblica Popolare Cinese è in forte espansione, il rafforzamento del sistema BRICS, che coinvolge le economie emergenti, sta assumendo un ruolo sempre più forte nel commercio globale proprio a danno degli USA: sono gli aspetti che certificano il passaggio alla nuova era «multipolare» di cui l’Eurasia rappresenta il concetto paradigmatico.

Il libro di Vestuto, nei capitoli centrali, insiste molto su questa nozione, vedendola come opportunità-rilancio non solo per l’Italia, ma anche per l’intera Europa. Di fronte al suprematismo occidentale che fa del mito del progresso (non solo scientifico) il presupposto per l’esercizio di una vera e propria «volontà di potenza», l’euroasiatismo, che Vestuto descrive in modo chiaro e comprensibile, fa leva sugli elementi immutabili e permanenti della società, non confusi nella melassa globalista ed omologatrice occidentale, quali la lingua, l’etnia, le tradizioni, la fede etc. Questi consentono sia di ritornare ai principi fondanti le civiltà, diversamente dalla modularità dei «valori» (perennemente in crisi) delle democrazie liberal-rappresentative i cui contenuti variano a seconda delle ideologie «magmatiche» che si susseguono, sia di ricomporre la frattura, voluta principalmente dagli Stati Uniti, Occidente-Oriente che è alla base, soprattutto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, prima dell’Alleanza Atlantica del Nord nel 1949 e poi dello stesso percorso di integrazione europea a partire dal Trattato di Parigi del 1951 sulla CECA. In questo senso, allora, il recupero della civiltà russa e della sua storia, punto di incontro tra il mondo occidentale ed il mondo orientale, consente non solo di superare il Nomos del Mare (sotto i vessilli anglo-americani) ed il Nomos della Terra, liberalismo e marxismo, la visione tecnomorfa del Mare e quella sociomorfa della Terra, ma anche di pervenire ad uno spazio in cui davvero si ascolta il λόγος eracliteo e si esercita il potere non per sé bensì quale forma più alta della regalità. Il volume di Gianfranco Vestuto ci impegna, ci richiede uno sforzo per superare le «colonne d’Ercole» della narrazione dominante al fine di approdare ad una autentica geopolitica quale scienza non di una parte, ma del Tutto.+

Daniele Trabucco

Professore universitario strutturato in Diritto Costituzionale e Diritto Pubblico Comparato presso la SSML/Istituto di grado universitario «san Domenico» di Roma.

Vedi anche: https://www.ilperchecuiprodest.it/2024/03/01/il-libro-consigliato-da-putin-a-putin/

Il libro sarà a breve disponibile su Amazonhttps://www.amazon.it/dp/B0CTHRF5ZP?ref_=cm_sw_r_apan_dp_D73ASZ3N4G7YB42K4EEW&language=it-IT&fbclid=IwAR1Z_VlEVTwatl_EPa9y20myC2f_Atvx60XyAcprwRylP07qNEsT2B2lHbM

Il libro è disponibile anche in lingua inglese

Biografia dell’autore Gianfranco Vestuto

Gianfranco Vestuto è un giornalista iscritto all’Ordine Nazionale di Roma e Internazionale della IGJ n.°3043. Analista politico è esperto dell’area euroasiatica; economista e imprenditore dal 2013 è direttore responsabile di alcune testate giornalistiche tra cui Russia News, Eurasia News ed è presidente dell’Associazione Culturale”Italeurasia Promonetwork” di Venezia.

Siti: https://press.russianews.it/press/ –  https://www.eurasianews.eu/

In redazione il 27 Giugno 2024

RELATED ARTICLES

Most Popular

Recent Comments